Urania 1028 - Addio e grazie per tutto il pesce by Adams Douglas

Urania 1028 - Addio e grazie per tutto il pesce by Adams Douglas

autore:Adams Douglas [Douglas, Adams]
Format: epub, mobi
pubblicato: 2010-01-15T14:00:00+00:00


- No! - gridò loro. - Fuori dai piedi! Sto solo esercitandomi. Ricominciò a soffiare con foga sullo strumento, ma nemmeno il rumore che ne uscì poté influire negativamente sullo stato d'animo di Arthur e Fenchurch.

Arthur le mise le mani intorno alla vita e poi le fece scendere piano giù, verso il fondo della schiena.

- Non credo che sia il tuo sedere che ha qualcosa che non va - disse dopo un po'. - Mi pare che non abbia proprio niente che non va.

- Infatti - convenne lei. - Il mio sedere è perfettamente a posto. Si diedero un bacio così lungo, che alla fine il suonatore di cornamusa andò a esercitarsi dalla parte opposta dell'albero. file:///K|/...a%20fare/Urania/Urania%201028%20-Adams%20Douglas%20-%20Addio%20e%20grazie%20per%20tutto%20il%20pesce.txt[15/01/2010 21.12.43]

- Ti voglio raccontare una storia - disse Arthur.

- Va bene.

Trovarono uno dei pochi spiazzi erbosi non gremiti di ragazzi e ragazze che giacevano gli uni sulle altre, si sedettero, e guardarono le anatre favolose e la luce del tramonto che brillava sull'acqua che scorreva sotto le anatre favolose.

- Raccontami - disse Fenchurch, stringendogli affettuosamente il braccio.

- È una storia che illustra bene che genere di cose capitano a me. Ed è assolutamente vera.

"Sai, a volte le persone raccontano storie che dicono siano successe al miglior amico del cugino della loro moglie, ma che in realtà hanno probabilmente subito delle alterazioni nel corso di tutti quei passaggi.

"Ecco, la mia è una storia di quel tipo, solo che è accaduta sul serio, e io lo so che è accaduta sul serio, perché la persona a cui è

accaduta sono io."

- Un po' come la faccenda del biglietto della lotteria. Arthur rise. - Sì. Ora ti spiego. Dovevo prendere il treno e andai quindi alla stazione.

- Ti ho raccontato - lo interruppe Fenchurch - quel che successe ai miei genitori in una stazione?

- Sì - disse Arthur. - Me l'hai raccontato.

- Volevo solo controllare.

Arthur diede un'occhiata all'orologio. - Forse a questo punto potremmo anche tornare - disse.

- Prima voglio sapere la storia - disse lei, decisa. - Andasti alla stazione.

- E scoprii che ero in anticipo di una ventina di minuti. Mi ero sbagliato a guardare l'orario. - Rifletté un attimo, poi aggiunse: - O

forse erano le Ferrovie Britanniche ad avere guardato male l'orario. Non avevo mai pensato a questa possibilità, prima d'ora. 77

- Su, dài, continua - disse Fenchurch, ridendo.

- Allora comprai un giornale per fare le parole incrociate e andai al buffet a prendere una tazza di caffè.

- Fai spesso le parole incrociate?

- Sì.

- Quali?

- Di solito quelle del Guardian.

- Secondo me tendono a essere troppo difficili. Io preferisco quelle del Times. Riuscisti a farle?

- Che cosa?

- Le parole incrociate del Guardian.

- Non avevo ancora avuto il tempo di dare un'occhiata al giornale

- disse Arthur. - Avevo appena ordinato il caffè.

- D'accordo. Avevi ordinato il caffè, e.

- E avevo comprato anche dei biscotti.

- Che tipo di biscotti?

- I Rich Tea.

- Ottima scelta.

- Mi piacciono. Con il caffè e i biscotti in mano andai a sedermi a un tavolo. E non chiedermi com'era il tavolo, perché è passato un certo tempo e non me lo ricordo più.



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